Installare e usare Python su Windows (parte 1/10).

Attenzione!

Queste guide non sono più aggiornate, e in alcuni punti sono proprio superate.
Il mio libro Python in Windows tratta questi temi, e molto altro, in modo molto più completo e aggiornato. 

Introduzione e prerequisiti.

Questa guida descrive come installare Python su Windows in modo da creare un ambiente di lavoro sano, facile da usare all’inizio e che possa durare nel tempo senza sfuggirvi di mano quando le cose si fanno più complicate.
Per prima cosa, chiariamo: installare Python su Windows non è per niente complicato di per sé. Potete andare sul sito, scaricare, installare in pochi secondi e cominciare subito a lavorare. All’inizio non avrete difficoltà. Quando prima o poi verranno a galla i problemi, poco male: in casi estremi, potete disinstallare tutto e ricominciare daccapo in modo più accorto.
Ma se invece volete partire subito col piede giusto, questi appunti sono qui per voi. Non bisogna per forza seguire questi consigli: ma se non sapete come orientarvi, allora fidatevi.
Prima di cominciare, ecco una lista di prerequisiti per voi e il vostro computer. Niente di particolarmente complicato:
  1. Dovreste avere una versione di Windows non preistorica: diciamo, dalla 7 in poi. Potete installare Python anche su Windows più antichi, ma le cose si fanno più difficili: le versioni di Python recenti non sono più compatibili, quelle più vecchie non sono più supportate, potrebbero volerci accorgimenti particolari… Insomma, un groviglio di situazioni complicate. Tecnicamente, la regola è scritta nella Pep 11. Per orientarvi, considerate che Python 3.7 supporta ancora Vista, ma non oltre. L’ultima versione a supportare XP è la 3.4.
  2. Dovreste avere una versione di Windows aggiornata. Gli aggiornamenti automatici sono noiosi e molti li disabilitano. Ma potrebbero essere necessari per le ultime versioni di Python. In particolare, Python 3.5/3.7 richiedono i runtime C++ di Visual Studio 2015. Fate caso alla data: se avete un Windows vecchiotto (7 o 8) e da qualche anno avete bloccato gli aggiornamenti automatici, allora forse Python non si installerà. In questo caso, non c’è molto da fare. Ri-abilitate gli aggiornamenti automatici (almeno temporaneamente!) e dedicate una mattinata a mettervi in pari.
  3. Sarebbe meglio avere un processore (e quindi un Windows) a 64 bit. Esistono ancora le versioni di Python a 32 bit, ed è possibile installarle: tutto funzionerà lo stesso. Tuttavia è possibile che in futuro vi troverete a installare librerie aggiuntive che hanno solo la versione a 64 bit. In generale, l’architettura a 32 bit (x86) è in disarmo. Vi conviene davvero comprarvi un computer più recente.
  4. Il vostro computer dovrebbe essere vostro. Ovvero, dovreste avere accesso come amministratore. È possibile installare Python anche come utente non privilegiato, per esempio su una workstation aziendale. Ma allora i privilegi del vostro account potrebbero non essere sufficienti. La casistica è troppo ampia per essere affrontata qui. Vi conviene tentare: se non ci riuscite, vuol dire che non avete i permessi sufficienti per installare Python, e dovreste rivolgervi a un amministratore.
  5. Dovreste saper usare la shell. Almeno quel poco che basta. Questo non è proprio evitabile: Python si manovra dalla shell. La shell di Windows è cmd.exe (la “dos-box” nera, per intenderci). È una pessima shell in confronto alle opzioni disponibili su Linux. Ma poco male: non è obbligatorio usarla come un hacker Linux, per lavorare con Python. Come minimo dovete saperla aprire, muovervi tra le directory, avere la nozione di “directory corrente”. Ovviamente, più ne sapete (creare/eliminare file e directory, etc.), meglio è. Se non sapete proprio nulla, cercate in rete (per esempio questa guida).
  6. Dovreste sapere che cosa sono e come si impostano le variabili d’ambiente, e in particolare che cos’è e a cosa serve la path di sistema.
  7. Python non dovrebbe essere già installato nel vostro sistema. Questa guida parte da zero, perché su Windows di solito è così. Non trovate Python pre-installato, come su Linux. Bisogna avercelo messo apposta, per trovarlo. Se il computer è vostro, dovreste saperlo. Se siete in dubbio, potete verificarlo. Prima di tutto aprite una shell è provate uno di questi comandi: python, oppure anche py. Se ottenete solo degli errori va bene, ma non è ancora detto. Verificate che non compaia nell’elenco dei programmi installati (dal Pannello di Controllo). Eventualmente, disinstallate quello che trovate.
  8. Un dettaglio importante: Windows dovrebbe farvi vedere il nome completo dei file. Windows nasconde l’estensione perché così è più comodo per gli utenti “normali”. Ma voi non siete utenti normali. Fate in modo che Windows vi mostri sempre l’estensione: come sicuramente già sapete, potete impostare le “Opzioni Cartella” per questo.
  9. Ancora un dettaglio: Windows dovrebbe farvi vedere tutti i file, compresi quelli nascosti. Anche in questo caso, le “Opzioni Cartella” possono essere impostate di conseguenza.

Commenti

Post più popolari